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martedì 13 dicembre 2011

Fame nel mondo...i stati possono fare di più

La nostra conoscenza e il nostro impegno è sicuramente ed  estremamente limitato. Parliamoci chiaro e non facciamo i sordi, vogliamo realmente  iniziare a riconoscere certe realtà sociali flagranti, e cercare la  comprensione alle loro cause o alle possibili soluzioni?. Per molti, l’impegno sociale si riduce semplicemente ad alcune azioni caritatevoli e benevoli. Per altri, ispirati dal sacrificio e da una vena intimistica e religiosa si colpevolizzano e si rendono responsabili per il dramma  “Terzo Mondo”, pensando  di  risolvere  non mangiando carne o con digiuni del momento, gesti senza dubbi personali e che possono avere anche un significato personale, ma i loro effetti reali sulla crisi mondiale sono trascurabili. Se milioni di poveri muoiono di fame nel Terzo Mondo, è anche per mancanza di nutrimento, ma anche perché da certi luoghi l’uomo benestante  non   trae  benefici da ricavarne, quindi l’abbandono, come se fossero mondi a noi alieni.
Finché sarà possibile arricchirsi fabbricando armi o devastando l’ambiente, qualcuno lo farà, malgrado gli appelli morali alla buona volontà.
Il dramma è che  certe persone coscienziose rifiutano di prendere  parte a questa vergognosa piaga, ma dietro l’angolo molti altri spingeranno per prendere il loro posto.

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