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venerdì 6 luglio 2012

Bere Rosa cosa vuole dire?

Oste famme un mischietto se diceva una volta… e l’oste te faceva birra e gassosa…se diceva che dissetava…ma diciamolo.. il sapore della birra spariva  la bevanda prendeva il tono di una cosa aliena dolce e apparentemente dissetante… ma oggi signori miei potete andare in osteria e chiedere un altro mischietto vino rosso e bianco…quindi oste famme un mischietto e l’oste te mischia un Montepulciano con un trebbiano..proporzioni  72% a 28% e che ti esce!!! un dissetante rosè DOC anzi DOCG di osteria voluta dalla direttiva UE…

Se poi volete bere un rosè tradizionale attenzione all’etichetta…
che permetterà di riconoscere il vero vino rosato grazie alla menzione  “vino rosato tradizionale” o tutte altre diciture che possono valorizzare il prodotto.



Il buon vino rosato si fa così, non vi fate ingannare

Il processo di produzione dei vini rosati è a metà strada tra quello in
bianco e quello in rosso

Un vino rosato rosato si produce da uve rosse che vengono pigiate, lasciando
le bucce macerare nel mosto quel tanto che basta affinché il vino prenda il
colore desiderato. Il prodotto finale potrà avere quindi una tonalità più o
meno intensa, che dal rosa passa al cerasuolo fino ad arrivare al chiaretto.

Una volta ottenuto il giusto colore, il vino viene separato dalle bucce
(svinamento) e la fermentazione prosegue in recipienti di acciaio.
Successivamente il vino viene travasato e reso limpido. Dopo un periodo di
affinamento (cioè di riposo per consentire la maturazione) il rosato viene
filtrato e imbottigliato. I vini rosati, di solito, vanno bevuti giovani,
quando i profumi sono ancora intensi.

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