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La notizia e' stata accolta con grande soddisfazione dalle associazioni animaliste, in particolare da Greenpeace. Il testa a testa e' andato avanti mesi: dallo scorso mese di luglio quando Seoul fece sapere di stare pianificando la ripresa di questo tipo di attivita'. Da allora oltre 100.000 persone da tutto il mondo hanno mandato messaggi alle autorita' coreane, al primo ministro soprattutto, per chiedergli di recedere. Secondo gli animalisti, infatti, dietro a presunti fini scientifici si nascondono scopi di natura commerciale, che vanno contro l'esigenza primaria di proteggere questa specie.
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