ANSA) - Non voleva essere un mito Chet Baker, genio del jazz, bello e
dannato, morto (fu suicidio?) 25 anni fa ad Amsterdam con il sangue
abbondantemente mischiato a cocaina ed eroina. Un film, girato poco
prima di morire, lo ritrae immerso nella sua musica, illuminato dal
bianco e nero di un'altra star, il fotografo Bruce Weber. Quel film,
Let's get Lost è il ritratto emozionante e commovente del talento del
trombettista americano che aveva suonato con Charlie Parker e diventato
un nome nuovo del jazz con il quartetto senza pianoforte con Gerry
Mulligan, per poi cominciare anche a cantare, con una voce magica e la
bellezza di un James Dean, mettendo i brividi con My Funny Valentine,
Almost Blue preso in prestito da Elvis Costello, Every Time We Say
Goodbye, Summertime, Freeway, It's always you o altri classici senza
tempo. "Girare un film è la cosa più noiosa che si possa immaginare:
stai intere giornate sul set senza fare nulla ad aspettare di dire due
battute". così Chet Baker raccontava l'esperienza.
Segue
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