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martedì 24 giugno 2014

ESISTONO ANCHE GLI OLI EMILIANI

Si sente parlare spesso che  che il buon olio viene dalla Toscana, dalla Puglia, dall’ Umbria, dalla Liguria, dal Lago di Garda eccc
Ultimamente ho assaggiato degli ottimi oli provenienti dalle colline riminesi e zona Brisighella zone vocate per la coltivazione del’olivo…poco commentate dai media distratti e poco ed adeguatamente pubblicizzati
Ci sono ottimi oli anche in Emilia…quindi sfatiamo alcuni soliti miti
Ad esempio leggo che la coltivazione dell’olivo, nel comprensorio agricolo del Brisighellese, risale a tempi antichissimi. Da scavi eseguiti nella zona, hanno portato alla scoperta della cripta della Pieve in Ottavo, conosciuto come Pieve del Tho, del IX° secolo, è stato rinvenuto un piccolo frantoio, ad uso familiare di epoca romana.
Gli olivi di Brisighella (coltivati nella zona di Faenza)  sono provvidenzialmente protetti dai venti freddi di levante, e, a nord, da una barriera naturale di gesso. Il microclima, favorevolmente temperato, quasi ai limiti della sopravvivenza dell'olivo, protegge le piante dai danni della mosca olearia, con la conseguente valorizzazione della naturalità dell'olio ottenuto.
Il colore: tende  all’oro;
 l’odore: fruttato che ricorda l’oliva verde, ortaggi quali il carciofo, il cardo, erbe aromatiche e erba verde appena falciata;
 il sapore: amaro poco persistente, piccante più o meno pronunciato e una sapidità complessa che ne fa un grande condimento.
In cucina il Brisighello eccelle sul pesce in genere, altresì adatto con piatti della buona cucina, a base di fiori di zucca, carote, funghi, insalata di aromi, pollame, capretto, zuppe, nelle cotture a vapore, con certi formaggi di pregio.La denominazione di origine controllata “Brisighella” deve essere ottenuta dalla varietà di olivo "Nostrana di Brisighella" presente negli oliveti in misura non inferiore al 90%. Possono, altresì, concorrere altre varietà presenti negli oliveti nella misura massima del 10%.

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