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giovedì 14 maggio 2015

La farina più antica al mondo è in Toscana

Le analisi effettuate su una macina trovata nel sito di Bilancino rivelano che l'uomo usava farine senza glutine già 30.000 anni fa.

Toscana. La scoperta, che rivoluziona le conoscenze sugli uomini del Paleolitico e sulla loro alimentazione, è stata presentata qualche giorno fa a Firenze, durante l'evento intitolato “La prima farina in Toscana - Alle origini dell'alimentazione”, destinato ad approfondire il tema dell'evoluzione dell'alimentazione ed inserito nella cornice di Expo 2015.

A metà degli anni Novanta, durante gli scavi dell’insediamento paleolitico di Bilancino, nel Mugello, gli archeologi ritrovarono una macina di pietra e un pestello. Il reperto non venne lavato e fu così possibili sottoporlo ad analisi più approfondite. L’analisi al microscopio elettronico rivelò la presenza sulla superficie di tracce di amido che furono datate, con il metodo del radiocarbonio, a 30 mila anni fa. Non si sapeva però a quale piante appartenessero quei resti di amido. Recentemente, grazie agli studi condotti dal Dipartimento di Biologia Vegetale dell'Università di Firenze, è stato possibile identificare amidi di varie piante, in particolare di tifa, una piante palustre molto comune. Questa pianta in passato veniva utilizzate per fabbricare sporte e panieri, e in alcuni paesi i suoi rizomi venivano usati anche per scopi alimentari.


Dopo questa la scoperta gli studiosi hanno provato a cucinare delle gallette con la farina di tifa. Hanno raccolto dei rizomi, li hanno fatti seccare e poi macinati. Con la farina hanno impastato delle semplici gallette, che sono state poi cotte su un focolare simile a quello trovato nel sito di Bilancino.


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