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lunedì 20 luglio 2015

CUCINA ROMANA.LAZIO- I VINI


COLLI ALBANI DOC, VINO PATRIZIO

Prodotto nelle suggestive colline romane, nei territori di Albano, Ariccia, Castel Gandolfo e Pomezia, lungo le valli che fanno da contorno al meraviglioso panorama del lago d'Albano, il vino Colli Albani DOC, è uno fra i più conosciuti ed apprezzati vini laziali.
Viene prodotto curando le uve Malvasia bianca di Candia (60%) e Malvasia del Lazio (5-45%), alle quali può essere aggiunto Trebbiano giallo e Trebbiano di Soave (25-30%).
Le zone maggiormente vocate per la sua produzione sono altamente suggestive. I vitigni maturano fra le Ville Tuscolane, i santuari e le abbazie molto diffuse in questa parte del Lazio.
E' un vino dal colore giallo paglierino che può acquistare riflessi dorati con l'affinamento che in ogni caso non deve superare i due anni. Il titolo alcolometrico è compreso fra l'11 e l'11.5%, assumendo la denominazione di Colli Albani Superiore DOC se supera tale soglia, raggiungendo una percentuale di alcol massima del 12%.
E' un classico vino bianco, ottimo se abbinato a piatti di pesce o accompagnato da preparazioni a base di verdure. L'accostamento principe resta però quello legato alle migliori espressioni della gastronomia regionale, come i salumi in genere, ma soprattutto con la porchetta di Ariccia.

COLLI  LANUVINI
La zona di produzione della DOC dei Colli Lanuvini comprende il comune di Genzano e una parte di Lanuvio, in provincia di Roma. La città che sorge su di un colle di origine vulcanica in direzione del mar Tirreno.
Si tratta di un antichissimo insediamento, sottoposto all'impero romano nel IV secolo a.C., conserva ampie e ben documentate tracce del suo passato, come le mura medievali o la bella e imponente torre, un tempo luogo di detenzione e di tortura, oggi sede dell'Enoteca Comunale.
Il vitigno maggiormente coltivato sui Colli Lanuvini è la malvasia bianca di Candia, che insieme alla malvasia puntinata entra fino ad un massimo del 70% nella composizione dell'uvaggio, con il trebbiano toscano (minimo 30%) e altri vitigni.
Ne esce un vino di colore giallo paglierino, fruttato, fresco e di buona struttura, con un finale lievemente ammandorlato che lo rende particolarmente indicato negli abbinamenti con primi piatti della cucina di mare, con verdure e pesci di lago

FRASCATI
Il Frascati DOC viene prodotto nella zona che comprende l'intero comune di Frascati, e una parte di Colonna, Grottaferrata, Montecompatri, Monte Porzio Catone e Roma, tutti in provincia della capitale.
Il vino prodotto a Frascati è uno fra i più diffusi al mondo, anche se la sua fama non sempre si è rivelata eccessivamente lusinghiera, identificato con un vino leggero e anonimo, senza alcuna personalità. Oggi si parla invece di un vino strutturato, ottenuto con la macerazione delle bucce, che abbinato tradizionalmente all'abbacchio ha trovato una sua dimensione fra le eccellenze enologiche.
I vitigni impiegati nella produzione del Frascati sono quelli classici del territorio: la malvasia bianca di Candia e il trebbiano toscano almeno per il 70% (non necessariamente devono essere entrambi presenti), la malvasia del Lazio e greco per il 30%, più altri eventuali vitigni ammessi.
Il colore è giallo paglierino generalmente carico, intenso, che può assumere sfumature dorate, con un buon profumo fruttato e floreale e di buona intensità.
Accostato tradizionalmente all'abbacchio cotto al forno, è indicato inoltre con le carni bianche e la pasta con i broccoli e alcuni tipi di frittate.

MARINO
Vino molto noto, fra gli assoluti protagonisti nel panorama enologico romano. Viene prodotto nella zona DOC che comprende i comuni di Marino, parte di Castel Gandolfo e di Roma, nei pressi del lago d'Albano e nel cuore dei Castelli Romani.
E' celebre la festa dell'uva dedicata a questo vino che si tiene la prima domenica di ottobre, durante la quale dalla Fontana dei Mori zampilla copioso al posto dell'acqua.
I vitigni ammessi dal disciplinare di produzione sono la malvasia bianca di Candia, vari tipi di trebbiano (romagnolo, giallo, di Soave) e la malvasia del Lazio.
E' di colore giallo paglierino scarico, dal profumo fruttato e floreale, ottimo per accompagnare i filetti di baccalà fritti o i carciofi alla giudia.

MONTECOMPATRI-COLONNA
I vitigni dai quali si produce la DOC Montecompatri-Colonna si coltivano nei comuni di Colonna, Montecompatri, Rocca Priora e Zagarolo.
E' un vino bianco frutto della coltivazione delle uve più tipiche dei Castelli Romani, quali la malvasia bianca di Candia, il trebbiano toscano, il bellone e il bonbino, tutti vitigni molto ben radicati nel territorio.
Si presenta con un colore giallo paglierino, dal profumo fruttato e floreale molto piacevole al naso.
Le sue proprietà lo rendono particolarmente indicato per gli antipasti e per la gastronomia del luogo in genere, come i tradizionali carciofi alla romana o alla giudia

VELLETRI
Il vino Velletri DOC viene prodotto nei comuni di Lariano e Velletri nella provinciali Roma, e in parte nel comune di Cisterna in provincia di Latina.
Nel territorio di Velletri si producono due tipologie, il bianco, a base di malvasia bianca di Candia e trebbiano toscano, e il rosso, ricavato principalmente dai vitigni sangiovese e montepulciano.
Quest'ultimo è di gran lunga il più interessante, poiché si attesta come il più importante vino rosso dei Castelli Romani, molto apprezzato soprattutto nella versione secca.
E' di colore rosso rubino, prende delle gradevoli sfumature tendenti al granato nella tipologia Riserva. Dal profumo intenso e fruttato, con l'affinamento raggiunge elevati livelli di ampiezza ed eleganza.
Gli abbinamenti migliori con il Velletri Rosso sono i salumi vari del luogo, ma anche l'abbacchio e il capretto al forno.

ZAGAROLO

Il vino prodotto nella zona DOC Zagarolo, comprende solamente i comuni di Gallicano e di Zagarolo stesso.
I vitigni ammessi per la vinificazione sono la malvasia bianca di Candia per un massimo del 70%, il trebbiano toscano, il bellone e il bonbino.
Lo Zagarolo DOC è un vino bianco dal titolo alcolometrico minimo dell'11.5% nella versione normale, mentre nella versione superiore deve raggiungere il 12%.
Può essere considerato un vino da antipasto o da servire ad inizio pasto, se a base di sugo di pesce, oppure con i tipici carciofi alla romana o alla "giudia".

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