Viti Vitigni e Tecniche di produzione del vino
Chi viaggia attraverso la nostra penisola in macchina o in
treno, resta spesso stupito nel vedere quanta uva si coltiva in pianura ed in
collina: pergole a ridosso delle case di campagna, filari alti ed impettiti o
viti che si sdraiano su reti dove fioriscono e fruttificano a due metri dal suolo o ancora piccole viti con fusto
basso come quelle che si usano in collina. Sono tipi diversi di allevamento
alcuni dei quali consentono in gran parte la raccolta meccanica dell’uva. La
vite ha trovato in epoca moderna le condizioni adatte per svilupparsi e
diffondersi dove il clima è abbastanza mite,fuori dai valori massimi e minimi
di temperatura. Non meno di 15 gradi e non più di 30 gradi e non oltre gli 800
metri. Nelle regioni subalpine le viti però si sono adattate alle condizioni
ambientali e quindi sopportano meglio il freddo. La guida viticola italiana,
traccia ufficialmente la mappa (se non erro) di 330 vitigni cioè di varietà
coltivate di viti, ma la loro diffusione varia molto da vitigno a vitigno. “Il
71% della superficie mondiale coltivata a vigneto è localizzata in Europa
e,dopo la Spagna, il nostro paese è al secondo posto nella classifica delle
superfici a vite con l’11% del totale”. Ad esempio il Merlot è
diffuso in 53 provincie; il Barbera in 68. Non si deve pensare però che un
vitigno più diffuso sia anche di qualità migliore. Il petit Rouge della Valle
d’Aosta ad esempio è un vitigno di pregio, si trova in una sola
provincia,quella di Aosta, e il Picolit si trova solo nel Friuli Venezia
Giulia. Per avere uve selezionate adatte per questo o quel vino il lavoro non è
semplice:viene preparato addirittura una specie di identikit. Si descrive la
vite in ogni sua parte per poter riconoscere e fare identificare la specie.
Quasi una radiografia (il termine tecnico è ampelografia) per sapere tutto su
di una vite e distinguerla dalle altre. Un lavoro complicatissimo. La
composizione del terreno poi è importantissima per la coltura della vite: la
presenza di sabbia,argilla,limo, l’acidità del terreno insieme al contenuto in
calcare, azoto, fosforo, potassio, diventano determinanti per la scelta della
sistemazione di un vigneto. Gli elementi che rendono un terreno adatto alla
vite son più frequenti in collina che in pianura ed il risultato si ritroverà
nel vino. Negli ultimi venticinque anni sono avvenute notevoli trasformazioni
sia nella coltura della vite sia nella produzione di vino. L’ammodernamento
della vigna ad esempio è avvenuto attraverso una selezione accurata sulla
tipologia specifica del vitigno. Per queste selezioni sono oramai mobilitati
istituti agrari e tecnici in tutto il mondo. In altri casi si sono aumentate le
piante coltivabili per ettaro e così dalle tradizionali 2500 si è passati alle
4000 e più. Regolando la potatura si può ottenere per ogni ettaro di vigna, una
resa simile in uva, ma più zuccherina perché limitata per ogni ceppo della
vite. Quando poi dalla vigna si passa alla produzione vera e propia del vino,
le innovazioni sono state ancora maggiori. Ad esempio si sono introdotte
moderne pigiatrici che hanno sostituito la tradizionale immagine del tino ove
uomini e donne schiacciano i grappoli con i piedi. Oggi tra l’altro si usano
vasi vinari di acciao inossidabile che garantiscono una fermentazione perfetta
ed una conservazione sterile di questa bevanda. Ma per l’invecchiamento di
molti vini rossi di qualità restano insostituibili le tradizionali botti di
legno (rovere,frassino,castagno), di varie dimensioni,compresi i barili di
circa 2 ettolitri (barrique), a seconda dei risultati tecnici che si vogliono
raggiungere prima dell’imbottigliamento. Tutto quello che un tempo si lasciava
solo alla natura, oggi viene pilotato dalla tecnologia affinché il risultato
migliori sempre dal punto di vista della qualità. Una cura particolare viene
riservata al processo di affinamento dei vini bianchi in bottiglia. Le tecniche
introdotte in Italia hanno delineato un vero stile italiano che fornisce vini
bianchi freschi, fruttati,soavi. Questa nuova immagine si è diffusa in tutto il
mondo aggiungendo valore ai nostri prodotti. Il vino dunque può definirsi come
frutto della tradizione ma anche delle nuove tecnologie.
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