Il vino può considerarsi un
elemento di cultura al pari di altre attività umane come la musica e la
pittura; contrariamente a queste ultime, il vino è un'arte che non ama la
solitudine. Infatti, il piacere che si può provare gustando il vino è più
intenso quando lo si può condividere: in effetti, si dice che, avendo sete ed
essendo soli è meglio non bere vino. Per condividere quest'arte è necessario
che i consumatori abbiano una certa conoscenza del vino, e che dispongano di un
linguaggio sul quale ci sia accordo ed intesa sui termini che vengono
utilizzati. Inoltre, per analizzare la complessità, è indispensabile
"degustare" attentamente il vino esaminato, attivando i propri organi
sensoriali allo scopo di valutarne al meglio i caratteri organolettici.
Degustare vuol dire assaggiare
utilizzando gli organi di senso. La degustazione è scienza, tecnica, arte buon
gusto, sensibilità ed è importante perché ci dà la misura dell'armonia tra gli
elementi sapidi ed odorosi, quindi l'esatta valutazione della qualità di un
vino.
La degustazione deve tendere il
più possibile all'obbiettività e deve permettere di cogliere e giudicare la
qualità tecnica del vino: se commerciabile o meno, se rispecchia le
caratteristiche del vitigno d'origine, se presenta difetti o malattie, o se,
per contro, evidenzia grande qualità e longevità.
A tal fine è indicato l'uso di
metodologie tecniche codificate nonché l'utilizzo di strumenti adeguati e di
una terminologia specifica. La tecnica dell'assaggio
Il momento tecnico dell'assaggio
si svolge in una successione di fasi concatenate tra loro che forniscono
un'analisi "organolettica" immediata del vino e rilevano l'esistenza
o meno dell'equilibrio tra le diverse componenti e la presenza di
caratteristiche indicanti l'origine del vino.
L'illuminazione dell'ambiente deve essere di luce naturale e comunque di luce
diffusa che non alteri i colori; il locale deve presentare una tinteggiatura a
colori neutri (chiari) e assolutamente privo di odori estranei. Il piano
d'appoggio deve essere di colore bianco, per evitare alterazioni nei riflessi
del vino e la temperatura dell'ambiente compresa tra i 18 e
Per il degustatore, il bicchiere
è un vero e proprio strumento di lavoro ed è fondamentale che risponda a
determinati requisiti tecnici, che lo aiutano a ricavare da un vino il maggior
numero d'informazioni possibili. Queste informazioni possono essere
successivamente confrontate con quelle ottenute da altri degustatori a patto
che venga utilizzato lo stesso bicchiere e che si disponga di un metro comune
di giudizio. L'I.S.O. (International Standard Organization) ha codificato un
bicchiere che viene utilizzato in tutto il mondo dai degustatori professionisti
e che è adatto per assaggiare tutte le tipologie di vino e di distillati.
Per osservare il vino, è bene
utilizzare una fonte luminosa di debole intensità (luce di una candela) che
consente di valutare la brillantezza del vino. Prima di iniziare la
degustazione e dopo ogni assaggio si neutralizza eventualmente il palato
mediante acqua puro per asportare possibili residui organolettici attivi. La
temperatura del vino in degustazione deve essere mediamente sui
Gli elementi di vantazione
dell'assaggio sono: l'aspetto (visivo), il bouquet (olfattivo), il sapore
(gustativo).
Il primo parametro visivo è la limpidezza,
che può esprimersi per trasparenza o per riflessione. L'esame per
trasparenza si effettua ponendo il bicchiere tra l'assaggiatore e una fonte
luminosa di debole intensità (candela). Con questo esame emerge l'eventuale
presenza di particelle in sospensione ("macrocolloidi").
L'esame per riflessione si
effettua ponendo il bicchiere tra l'assaggiatore e un fondo bianco,
traguardando con una luce laterale. Con questo esame emergono i
"microcolloidi" se presenti.
In base alla limpidezza il vino
può essere: cristallino, brillante, limpido, trasparente, velato, opalescente e
torbido.
Il secondo parametro visivo è il
colore che rappresenta il "vestito del vino".
Il colore del vino è determinato
da: vivacità, intensità e tonalità.
La vivacità indica il contenuto
di acidi nel vino (ac. lattico, ac. malico, ac. citrico, ac. tartarico, ac.
succinico). L'intensità del colore si esprime secondo una scala crescente:
scarico, pallido, leggero, chiaro, debole, coperto, profondo, intenso, carico,
denso, scuro.
La tonalità del colore fornisce
notizie sull'età del vino e sul suo stato di salute.
Per quanto riguarda l'aspetto si
valutano anche: l'unghia, gli archetti e il collare.
L'unghia del vino, è il contorno
tra vino e bicchiere. Se l'unghia ha un colore vicino a quello del vino, il
vino è buono, se il colore è troppo chiaro o troppo scuro allora il vino può
essere difettoso.
Gli archetti si notano nel
bicchiere dopo aver fatto girare il vino. Dopo che il vino torna allo stato di
partenza e nelle pareti del bicchiere rimangono degli "aloni"
(macchie) il vino presenterà una gradazione alcolica maggiore di 12,5% vol..
Quando gli archetti tendono a scendere formano delle "lacrime", se le
lacrime sono vicine il vino è ricco di glicerina, mentre se le lacrime sono
lontane il vino ha carenza di glicerina. Il collare è l'anello di spuma
finissima che, una volta svanita la spuma iniziale, si forma attorno alle
pareti del bicchiere.
L'elemento di valutazione
olfattivo è il bouquet.
Il bouquet è dato dall'insieme
delle sensazioni olfattive, provenienti da sostanze odorose o volanti. Il
recettore olfattivo è la mucosa pituitaria. Si distinguono tre tipi di
sensazioni olfattive: aroma (primario), odore (secondario) e profumo (aroma
terziario).
L'aroma è dato direttamente dal
vitigno ed è trasmesso dai terpeni presenti sulla buccia. Ad esempio il vino
Moscato, Zibibbo, etc.
L'odore deriva direttamente dalla fermentazione alcolica tipica dei vini
giovani, ed è dato dai lieviti e dai batteri che producono sostanze chimiche
(esteri).
I "vini bianchi"
odorano di frutta bianca e fiori bianchi (ad esempio il giacinto, l'iris,
l'acacia, la gardenia, i frutti come la mela golden, mela cotogna, mela
renetta, la banana, la pera, l'analisi.
I "vini rossi e
rosati" odorano di frutta rossa e fiori rossi (ad esempio la violetta, la
rosa, i frutti di bosco come il lampone, il mirtillo, il ribes, la mora, la
fragolina di bosco).
Il profumo deriva
dall'invecchiamento o dalla maturazione dei vini in contenitori privi
d'ossigeno.
I "vini bianchi" invecchiati
profumano di frutta secca (ad esempio di noci, nocciole, mandorle, arachidi,
etc.).
I "vini rossi" invecchiati profumano di catrame, in francese il
termine utilizzato per descrivere i vini invecchiati è "goudron".
I principali parametri olfattivi
sono: finezza, intensità olfattiva e franchezza.
La finezza è data dall'eleganza,
dalla delicatezza, dalla discrezione, dall'armonia olfattiva e dalla classe di
un vino.
L'intensità olfattiva è data
dalla quantità di aromi, odori e profumi, anche in termini di persistenza,
presenti in un vino.
La franchezza indica lo stato di
salute olfattivo del vino; la presenza o l'assenza di cattivi odori. Un vino
che non è ammalato (che non fa puzza) si dice che è netto, sincero, pulito e
schietto.
L'elemento di valutazione delle
sensazioni gustative è il sapore.
L'organo preposto all'esame dei
sapori è la bocca, dove all'interno troviamo i bottoni gustativi disseminati
sulle papille gustative della lingua e nelle seguenti parti: palato, mucosa
guance, mucosa labbra, laringe, faringe, epiglottide e lingua. Le sensazioni
gustative si percepiscono tramite le papille della lingua. Quattro sono i
sapori principali avvertibili dalla lingua; il dolce, il salato, l'acido e
l'amaro.
Il sapore dolce è percepito
solamente sulla punta della lingua.
Il sapore salato è percepito
lungo tutto il bordo della stessa.
Il sapore acido è percepito su
una superficie abbastanza estesa lungo il bordo della stessa.
Il sapore amaro è percepito
nella parte posteriore della lingua.
I sapori secondari (sensazioni tattili) sono: metallico, alcalino, astringente,
piccante, elettrico, fresco
I principali parametri gustativi
sono: corpo; armonia e intensità gustativa.
II corpo è formato dalle
sostanze estrattive: acidi fissi, polifenoli (tannini e coloranti), glicerina,
zuccheri residui, sali minerali.
I coloranti dei vini rossi si
chiamano antociani, quelli dei vini bianchi si chiamano flavoni.
Il corpo individua la
consistenza, la stoffa e la forza in bocca di un vino. Il corpo può essere:
vuoto, piatto, tenue, rotondo, pieno o pesante.
L'armonia è data dall'equilibrio
tra i componenti dei vini. I vini presentano componenti "duri" e
componenti "morbidi". I componenti "duri" sono acidi fissi
e tannini nei vini rossi, acidi fissi nei vini bianchi. I componenti
"morbidi" sono alcoli e glicerina. In base al tenore alcolico
definiamo un vino: debole - leggero - caldo - molto caldo - alcolico. Gli
acidi, se presenti in grande quantità, stimolano la salivazione.
I tannini, se presenti in grande
quantità producono la sensazione astringente, perché si combinano chimicamente
con la "mucina"e per qualche attimo, la lingua rimane secca. Gli
alcoli, se presenti in grande quantità, producono in bocca una sensazione di
calore, mentre la glicerina se presente in grandi quantità provoca una
sensazione di stucchevolezza.
L'intensità gustativa
rappresenta la persistenza del sapore del vino in bocca e si misura con delle
finte masticazioni (in secondi); per i vini rossi si conta fino a 15 secondi,
per i vini rosati si conta fino a 12 secondi e per i vini bianchi si conta fino
a 9 secondi. II conteggio parte dopo aver degustato e deglutito il vino.
Altri elementi di valutazione
del vino sono: sensazione finale gusto-olfattiva; caratteri di tipicità;
impressioni generali.
La sensazione finale
gusto-olfattiva è legata alla "rinofaringe" (canale che unisce la
bocca al naso).
Per effettuare l'esame per via retronasale occorre riempire i polmoni d'aria,
assaggiare e deglutire il vino, e con la bocca chiusa, si manda fuori l'aria
dal naso. Si noteranno sensazioni odorose più amplificate e selettive
(olfazione indiretta per convenzione).
La tipicità è legata al vitigno
di provenienza, alla zona geografica, al terreno ed al clima e micro-clima.
Essa rappresenta un modello, un archetipo che l'assaggiatore ha già
memorizzato.
Nelle impressioni generali si
esprime un giudizio complessivo del vino esaminato.
Il giudizio di qualità finale
può essere:
- molto fine, riservato ai
grandi vini, date le loro proprietà complete ed armoniche, che riescono a
destare emozioni;
- fine, riservato a tutti quei
vini che offrono sensazioni particolarmente positive e fra loro armonicamente
equilibrate;
- abbastanza fine, riservato a
tutti quei vini di qualità fine che presentano sensazioni positive ed
equilibrate, ma di minor pregio;
- comune, riservato a tutti quei
vini che, pur non avendo difetti, non posseggono doti di rilievo.
- grossolano, riservato a tutti
quei vini che, pur non avendo difetti, stimolano sensazioni marcate con
squilibri più o meno evidenti.
I colori del vino
Bianchi |
bianco carta |
È il colore più tenue che si ritrova nei
vini bianchi; è un tono molto evanescente, quasi lunare. |
giallo scarico |
Un giallo tenuissimo, che può presentare o
meno dei lievi riflessi verdolini. |
|
giallo paglierino |
Il tipico colore della paglia, molto
intenso. Si può manifestare più o meno carico di intensità in ragione dello
stato evolutivo. |
|
giallo dorato |
Colore giallo carico molto intenso; ricorda
l'oro. |
|
ambrato |
Il colore dell'ambra, con tonalità molto
scure; tipico dei vini passiti e liquorosi (Marsala Vergine, Malvasia). |
|
Rosati |
rosa pallido |
Un rosa delicato,
quasi trasparente, che ricorda quello delle rose. |
|
rosa |
Colore appartenente
alla banda del rosso con pigmentazione intermedia o tenue. |
rosa antico |
Tonalità di rosso tenue molto trasparente,
vivace, tendente al rubino. |
|
cerasuolo |
Colorazione più intensa, che ricorda quella
di alcune ciliegie. |
|
Rossi |
porpora |
Tonalità di rosso con sfumature viola.
Colore tipico dei vini giovanissimi, di pronta beva. |
rubino |
Caratteristico colore rosso rubino, con
sfumature più o meno intense. |
|
granato |
È una tonalità più cupa e più intensa del
rubino, tipica dei vini rossi maturi ricchi di acidità e di corpo. |
|
aranciato |
Tipico dei vini rossi di notevole corpo,
molto invecchiati, o dei vini difettosi. |
|
mattonato |
Tonalità di rosso tendente all'ocra, tipico
dei vini ossidati e difettosi. |
|
bruno |
Rosso molto scuro
tendente al bruno presente in vini difettosi. |
Nessun commento:
Posta un commento