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mercoledì 2 maggio 2012

Ridurre gli sprechi alimentari per nutrire il mondo

Un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano va perduto o sprecato.
Roma, 11 maggio 2011 - Secondo uno studio commissionato dalla FAO, circa un terzo del cibo prodotto ogni anno per il consumo umano - grosso modo 1,3 miliardi di tonnellate - va perduto o sprecato.

Il documento, Global Food Losses and Food Waste (Perdita e spreco di cibo a livello mondiale ndt.), è stato commissionato dalla FAO all'Istituto svedese per il cibo e la biotecnologia (SIK) in occasione di Save the food!, il congresso internazionale che si tiene a Dusseldorf il 16 e17 maggio nell'ambito della fiera dell'industria d'imballaggio, Interpack2011.

Lo studio ha inoltre evidenziato che:
I paesi industrializzati e quelli in via di sviluppo dissipano all'incirca la stessa quantità di cibo - rispettivamente 670 e 630 milioni di tonnellate.
Ogni anno i consumatori dei paesi ricchi sprecano quasi la stessa quantità di cibo (222 milioni di tonnellate) dell'intera produzione alimentare netta dell'Africa sub-sahariana (230 milioni di tonnellate).
Frutta e verdura, insieme a radici e tuberi, sono gli alimenti che vengono sprecati maggiormente.
L'ammontare di cibo che va perduto o sprecato ogni anno è equivalente a più di metà dell'intera produzione annuale mondiale di cereali (2,3 miliardi di tonnellate nel 2009/2010).
Segue...

FAO: COLDIRETTI, IN ITALIA SPRECATO CIBO PER 37 MLD DI EURO
I trucchi per risparmiare dalla spesa alla cucina fino al ristorante
In Italia a causa degli sprechi dal campo alla tavola viene perso cibo per oltre dieci milioni di tonnellate. E’ quanto stima la Coldiretti nel sottolineare che le perdite economiche per il nostro paese ammontano a circa 37 miliardi di euro che sarebbero sufficienti a nutrire 44 milioni di persone, secondo l’ultima analisi last minute market . Un allarme lanciato a livello mondiale dalla Fao, che ha commissionato lo studio “ Global Food Losses and Food Waste” dal quale emerge che un terzo del cibo prodotto viene sprecato per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate, equamente divisi tra paesi industrializzati (670 milioni di tonnellate) e quelli in via di sviluppo (630 milioni di tonnellate), di cibo, soprattutto ortofrutta, radici e tuberi commestibili. Per contrastare gli sprechi la Coldiretti ha elaborato una serie di consigli da seguire dalla spesa alla cucina fino al ristorante. Se con l’arrivo del caldo l’ortofrutta è il prodotto più a rischio spazzatura, è meglio effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, verificando l'etichettatura e preferendo le produzioni e le varietà locali e di stagione, magari acquistate direttamente dal produttore, che, non essendo soggette a lunghi tempi di trasporto, restano fresche più a lungo. Un’analisi effettuata da Coldiretti dimostra, infatti, che frutta e verdura acquistati nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica durano fino a una settimana più degli altri. Una volta a casa conviene mantenere separati i prodotti, dividendo quelli che si consumeranno subito da quelli che si pensa di conservare. I primi possono esseri messi in un portafrutta al buio eventualmente coperti da un tovagliolo, mentre i secondi vanno posta in frigorifero. Ma alcuni piccoli accorgimenti - continua Coldiretti - possono essere seguiti anche in cucina, recuperando gli avanzi con un po’ di fantasia. I piatti antispreco sono tanti, basta solo un po’ di estro e si possono preparare delle ottime polpette recuperando della carne macinata avanzata con l’aggiunta di uova, pane duro e formaggio, oppure la frittata di pasta per riutilizzare gli spaghetti del giorno prima e ancora la pizza rustica per consumare le verdure avanzate avvolgendole in una croccante sfoglia. Il pane può essere riproposto come panzanella insieme a semplici ingredienti sempre presenti in ogni casa come pomodoro olio e sale per arrivare alla più tradizionale ribollita che utilizza cibi poveri come fagioli, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo. Ma anche la frutta può essere facilmente recuperata se caramellata, cotta per diventare marmellata o semplicemente in macedonia. Oltre che a casa - prosegue Coldiretti - è importante evitare sprechi anche fuori al ristorante dove aumentano gli italiani che non si vergognano di portare via gli avanzi di pranzo o cena. La tradizionale “Doggy bag” - conclude la Coldiretti - sta prendendo piede anche in Italia dopo aver contagiato vip in tutto il mondo come nel caso di Michelle Obama che, nel corso della sua ultima visita nel nostro paese, l’ha chiesta prima di lasciare un noto ristorante nel centro di Roma.

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