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mercoledì 25 settembre 2013

Chiarimenti sul BIO

Il settore agroalimentare bio, nonostante la crisi, continua ad inanellare risultati positivi sia in termine di ettari coltivati che di risultati commerciali. Ma paradossalmente proprio in virtù di questo successo può succedere di venire in contatto con informazioni incomplete o in contraddizione, frutto di improvvisazione o addirittura di malafede. La scorsa settimana sono stati pubblicati dalla Commissione Ue i risultati della consultazione pubblica on-line sul futuro dell'agricoltura biologica, che ha avuto luogo nella prima metà del 2013 ed ha suscitato grande interesse con quasi 45.000 risposte. Tra gli elementi principali che risultano dalla relazione emerge la fiducia dei consumatori nei prodotti biologici (71%), i quali acquistano prodotti biologici per la tutela dell’ambiente (83%) e perché sono privi di OGM e di residui di pesticidi (81%). Il 74% degli intervistati chiede un rafforzamento della normativa sul biologico in Europa e per un 40% le norme dovrebbero diventare più rigorose, fino a prevedere sanzioni penali. Si chiede, inoltre, di migliorare il sistema del controllo europeo dei prodotti biologici e cinque intervistati su 10 sono favorevole alla creazione di una banca dati europea per tutti gli operatori biologici certificati nell'Ue. Si avanza anche l'idea di introdurre nuovi strumenti per garantire la rintracciabilità del prodotto. Tra le richieste emerse anche l'introduzione della certificazione di gruppo per favorire l'export in Paesi extra-Ue. Ma è soprattutto una maggiore informazione sui prodotti biologici che il 94% degli europei intervistati ritiene indispensabile. Ecco allora cinque domande corredate di altrettante risposte su falsità e verità sul mondo bio.
Domanda 1: "I prodotti biologici non sono della stessa qualità degli altri prodotti alimentari e bevande convenzionali?" Falso Sebbene gli agricoltori e gli altri operatori usino metodi differenti per la produzione alimentare lungo tutta la catena di lavorazione e distribuzione, essi sono concentrati nel produrre alimenti e bevande della massima qualità con un sapore autentico e benefici nutrizionali esattamente come i produttori di cibi tradizionali. Gli alimenti biologici sono prodotti con gli stessi standard di sicurezza degli altri alimenti ed aderiscono alla legislazione europea generale sugli alimenti. La differenza è che anziché usare prodotti fitosanitari per combattere parassiti o erbe infestanti, gli agricoltori biologici usano la rotazione delle culture, la lotta biologica e selezionano colture resistenti per evitare problemi. Ed invece di usare conservanti e aromi aggiunti, gli agricoltori biologici e gli addetti alla trasformazione cercano di mantenere il prodotto il più fresco possibile concentrandosi nella produzione di prodotti a carattere stagionale e regionale e sui mercati locali.
Domanda 2: “I prodotti biologici hanno un sapore differente da altri alimenti o bevande?” Inconcludente Alcuni consumatori sostengono che i cibi biologici hanno un sapore migliore, anche se diversi studi all'interno dell'UE sull'analisi del sapore relativo dei cibi biologici e non biologici non evidenziano alcuna prova decisiva per supportare tali affermazioni. Tuttavia, sempre più chef noti scelgono di utilizzare ingredienti biologici nei loro piatti e l'agricoltura biologica produce una più ampia varietà di specie di piante e bestiame, fornendo in tal modo ai consumatori come te l'opportunità di scoprire nuovi sapori ed esperienze di degustazione. E' importante anche ricordare che gli agricoltori e i produttori biologici non sostengono che i propri prodotti hanno un sapore migliore degli altri, ma solo che hanno un sapore genuino, perchè sono realizzati in maniera naturale.
Domanda 3: “I prodotti biologici costano più degli altri alimenti e bevande” Vero A causa di tempi di produzione più lunghi, talvolta i prodotti biologici richiedono maggior lavoro, attenzione nella separazione dai prodotti convenzionali, scarse economie di scala nella trasformazione e nella distribuzione, ferrei controlli e certificazioni nella produzione biologica. Gli addetti al settore biologico devono scaricare sui consumatori i costi più elevati a causa della catena di distribuzione affinché produrre sia per loro economicamente sostenibile. Ma questi costi dovrebbero essere considerati come il prezzo per la qualità del prodotto che è stato realizzato secondo principi auspicabili, come la protezione ambientale, il benessere degli animali, e un miglioramento sociale ed economico.
Domanda 4: “L'agricoltura biologica è meno produttiva di altri sistemi e necessita di più terra?” Non chiaramente determinato Gli esperti non sono arrivati ad una conclusione riguardo al fatto se il raccolto proveniente da agricoltura biologica sia minore rispetto a quello di altri sistemi agricoli. Parecchi studi sono stati condotti per argomentare i due aspetti della questione. Uno studio spesso citato che trova un livello simile di produttività tra i due sistemi è il report dell'Università di Cornell negli Stati Uniti condotto in una fattoria sperimentale del Rodale Institute. Questa ricerca ha scoperto che, dopo un periodo di 22 anni, l'agricoltura biologica ha prodotto la stessa quantità di frumento e soia paragonata all'agricoltura convenzionale, ma ha usato il 30% in meno di energia, meno acqua e nessun fitofarmaco.
Domanda 5: “Il gran numero di loghi biologici significa che non ci sono regole comuni per la produzione biologica in Europa?” Falso È vero che ci sono un gran numero di loghi di agricoltura biologica che sono su cibi e bevande in tutta Europa, incluso il logo europeo di agricoltura biologica ed altri loghi usati da differenti Stati Membri. Questi loghi ti danno la certezza che i prodotti che li portano aderiscono alle severe regole della produzione biologica nei differenti Stati Membri e sono usati per incrementare l'identificazione dei prodotti biologici tra i consumatori. Il regolamento europeo sull'agricoltura biologica è progettato per essere un ampio sistema di governance per il settore europeo con tuttavia dei vantaggi ben stabiliti e specifici per i Paesi.I loghi privati e nazionali sono ben conosciuti dai consumatori nei propri Paesi e continuano ad essere esposti sui prodotti. L'uso del logo europeo di agricoltura biologica attualmente non è obbligatorio, ma lo sarà con la nuova regolamentazione.
Fonte: Enotime

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