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lunedì 11 novembre 2024

Gli abbinamenti dei vini

 

Gli abbinamenti dei vini

 

APERITIVI E ANTIPASTI

Ottimi come aperitivi e per accompagnare snack ed antipasti i vini bianchi, freschi e mediamente secchi, o gli spumanti. Tra l’altro, l’acidità dei vini bianchi secchi e l’anidride carbonica contenuta negli spumanti favorisce la secrezione di succhi gastrici che predispongono il nostro organismo alla ricezione del cibo.

 

MINESTRA IN BRODO E MINESTRONE

Vanno accompagnati con vini bianchi tranquilli, secchi oppure un po’ amabili.

 

PASTASCIUTTA E RISOTTO

Naturalmente, pasta e riso di per sé sono cibi neutri, mentre in realtà è il sugo a determinare il vino di portata. Per esempio, una pastasciutta al ragù o un risotto ai funghi si combinano perfettamente ad un vino rosso di struttura corposa; una pasta con sugo leggero, invece, lega meglio con un rosato; per un riso al burro o una pasta con ragù a base di pesce andrà preferito un bianco secco. Ciò conferma ancora una volta che il vino rosso o bianco, secco o amabile, molto spesso deve fare i conti con il riso.

 

ARROSTI DI CARNE BIANCA

Vini rossi, morbidi e di medio corpo.

 

ARROSTI DI CARNE ROSSE

Vanno scovati in cantina dei vini rossi austeri, di buon corpo.

 

LESSI E UMIDI A BASE DI POLLAME

Il migliore accostamento è con i vini rossi leggeri, profumati ed asciutti, di medio invecchiamento

 

LESSI E UMIDI A BASE DI CARNE BOVINE

Richiedono la compagnia di vini rossi giovani e generosi

 

LESSI E UMIDI A BASE DI CACCIAGIONE (DA PENNA)

Occorre un vino rosso che si lasci gustare, elegante e di corpo pieno

 

LESSI E UMIDI DI SELVAGGINA (DA PELO)

Sono piatti che si accompagnano perfettamente a vini rossi di ampio gusto e profumo, molto invecchiati.

 

PESCE

Con pesce alla griglia o in frittura dovete prevedere un vino bianco secco, mentre se servite un pesce bollito e sgrassato conviene abbinargli un bianco fresco e gentile. Con i molluschi e i frutti di mare, sempre un vino bianco, ma molto secco.

 

FORMAGGI

E’ davvero difficile accostare il vino giusto ad un determinato formaggio, perché la scelta è legata alla differente quantità di grassi contenuti. In via di massima, i vini rossi leggeri o i bianchi asciutti si accompagnano bene ai formaggi freschi, mentre a quelli stagionati e piccanti si abbinano meglio i vini rossi di struttura più robusta.

 

DOLCI

Lo zucchero vincola molto la scelta del vino. Gli esperti dicono che nessun vino andrebbe abbinato alla cioccolata, a torte o pasticcini di cioccolata, e al gelato: gusto e sapore ne risulterebbe distorti. Per torte, biscotti, zuccotti e così via, la scelta del vino più adatto va fatta in base alla dolcezza del dessert. Si possono proporre vini spumanti dolci o amabili, oppure vini bianchi dolci o abboccati, come l’Asti, gli altri Moscati, le Malvasie, l’Aleatico, il Vino Santo, e così via

 

Ps… Per gli abbinamenti vini – cibo vedere la sezione specifica di Archivio del Blog

martedì 6 febbraio 2024

Creato naso elettronico, svela l'origine e la freschezza dei vini

 stato progettato da una ricercatrice italiana un 'naso elettronico' per studiare i vini sul mercato, uno strumento in grado di riconoscere la freschezza del prodotto e la sua origine: è il risultato del lavoro della fisica bresciana Sonia Freddi, nei laboratori del Dipartimento di Fisica dell'Università Cattolica di Brescia.

La scoperta apre la strada a test per i controlli sulla qualità.





    Cibi e bevande emettono particolari molecole di gas che possono indicare se un prodotto è fresco o deteriorato. Il naso rileva queste molecole biomarcatori grazie all'analisi delle componenti volatili e può essere potenzialmente applicato in svariati campi come il controllo della qualità, della freschezza e dell'origine dei prodotti.

    Il vino, in particolare, è caratterizzato da particolari componenti organolettiche e volatili, circa 800 diverse, che identificano non soltanto la sua composizione chimica o la tipologia d'uva utilizzata ma anche la provenienza. Negli ultimi anni, l'industria vinicola ha cercato tecniche sempre più rapide e affidabili per controllare l'origine di vini Docg o Doc; l'utilizzo di un naso elettronico, grazie alla sensibilità elevata dei sensori è una tecnica che sta prendendo sempre più piede in questo ambito.

    Il naso elettronico è stato testato in laboratorio su varie sostanze campione; per esempio ammoniaca, acetone e acido acetico, indicatori dell'adulterazione del vino. Successivamente è stata la volta dei test veri e propri di svariati vini, sia per verificarne la freschezza (in particolare di un generico vino bianco da cucina), sia per il riconoscimento di diverse tipologie di vino. Sono stati testati svariati vini, bianchi e rossi, prodotti in Lombardia (Pinot grigio, pinot rosso, Lugana, chardonnay, sauvignon, prosecco, rime rosè). Il naso elettronico si è dimostrato in grado sia di riconoscere la freschezza e l'adulterazione di un generico vino bianco, sia di riconoscere con buona precisione i vari vini testati. 


Notizia Ansa

lunedì 29 gennaio 2024

Le verdure di stagione contengono più nutrienti?

 No, sono più buone, meno care e più sostenibili


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Cosa verifichiamo

Sono tante le false informazioni che circolano sulla verdura di stagione o no, ma anche sulla cottura delle verdure stesse o sull'apporto calorico. La verdura di stagione contiene più nutrienti? In realtà questa è considerata una fake molto comune. Ecco perché.

Analisi

Scegliere la verdura di stagione significa orientarsi su prodotti più buoni, che costano meno, più sostenibili perché più di prossimità. Alcuni quantitativi di minerali e vitamine nelle verdure che non sono di stagione possono essere lievemente ridotti ma non da intaccarne il supporto di nutrienti. Inoltre è vero invece che il sapore delle verdure può variare in base al taglio a causa della quantità di acqua che contengono. La zucchina ha più sapore se viene tagliata a rondelle perché il taglio per lungo provoca una cottura più acquosa e quindi è meno buona. Le carote meglio alla julienne. Altra fake da sfatare è quella che riguarda le calorie: le carote sono ideali per chi intende perdere peso anche se hanno 10 calorie in più rispetto ad altre verdure (35 calorie per 100 grammi contro le 25 delle melanzane). Infatti, questo ortaggio, grazie alla croccantezza che impegna di più nella masticazione, induce a mangiare meno e sazia prima ma attenzione, dicono gli esperti, non serve a correggere la miopia. Vero, poi, che, se si consuma più frutta e verdura si è protetti maggiormente da patologie croniche, comprese quelle cardiovascolari. Infine sulla cottura: è vero che quella a vapore è da preferire perché mantiene i sali minerali, le proprietà e la fragranza degli ortaggi. Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perché, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.

Conclusioni

La verdura di stagione è da preferire perché meno cara e più sostenibile ma non perché più nutriente. Le carote non servono a correggere la miopia. Vale sempre il principio che non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia

Fonti

Laura Rossi, Dirigente di Ricerca del Crea Alimenti e Nutrizione

Istituto Superiore di Sanità - Iss

 ANSA

martedì 16 gennaio 2024

Il posto del vino

 


 


Riponete abitualmente in un sottoscala, in un corridoio o semplicemente acquistate un cartone per volta da mettere sugli scaffali della cucina? Niente paura perché vi è è solo una regola universale che va rispettata  da tutti, qualunque sia il luogo dove si tiene il vino: le bottiglie devono essere riposte sdraiate. Bianco o rosso, rosato o liquoroso, il vino deve bagnare il fondo del tappo che così non si restringe e permette quasi una chiusura ermetica della bottiglia senza alterare il prodotto. Comunque il vino rifugge da una temperatura troppo bassa, ma anche troppo elevata. L’ideale sarebbe che nel locale vi fosse un’areazione minima ed una temperatura costante fra gli 8 ed i 22 gradi. Se il vino viene conservato in cucina, ad esempio in uno scaffale, dovremmo controllare che non vi sia troppa umidità o che al contrario non batta il sole che, scaldando il legno o la lamiera del mobile, alzi la temperatura anche del fiasco o della bottiglia, modificandone, in peggio, il sapore. Se si possiede un posto per il vino, pur non disponendo di una vera e propia cantina, sarà utile ricordare ad esempio che esistono in commercio delle scaffalature chiamate cantinette, alcune in legno, altre in materiale plastico, pratiche e resistenti che possono risolvere il problema di chi ama acquistare parecchio vino e conservarlo per alcuni mesi, pur non disponendo di un apposito locale. Si possono collocare anche in terrazzo purchè non vi batta il sole e la temperatura non scenda sotto i 5 gradi in inverno. I fortunati possessori di una cantina vera e propia sono anche informatissimi sull’umidità giusta che deve essere tra il 40 ed 70 per cento. Sanno anche che tale umidità non va superata per evitare che si alterino il sughero, le capsule e le etichette. Esistono dei trucchi abbastanza semplici che molti applicano per conto proprio se invece il posto del vino è un luogo secco. Come? Chi lo possiede può mettere in funzione un umidificatore così come si fa per le piante o nelle camere dei bambini. Altrimenti funziona sempre un vecchio sistema che è quello di mettere in un angolo un sacco di sabbia da mantenersi umida. Tavolta la cantina o il ripostiglio sono a Sud e d’estate la temperatura può alzarsi tra i 22 ed i 25 o più gradi. La situazione per la salute del vino è grave, ma non disperata. Infatti il rischio è solo quello che invecchi più in fretta. Per gli amanti della perfezione c’è da aggiungere anche che il vino ha bisogno di un’atmosfera tranquilla: le vibrazioni dei treni, del tram, degli ascensori e del traffico possono disturbarlo. Per valorizzare al massimo una bottiglia, teniamo conto anche di questo