CARATTERISTICHE |
Si
fa con latte crudo: per il 75% vaccino e per il restante
25% ovino.
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Un
tempo il latte era quello delle vacche Tortonesi, oggi
quasi estinte e Presidio anch’esse di Slow Food.
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La cagliata è posta nelle formelle, rivoltata e salata. Estratte dallo stampo, tre forme dal diametro decrescente sono poste a stagionare, una sopra l’altra, da una settimana a due mesi. |
L’assaggio
di Montebore denuncia il gusto del latte ovino, anche
se la percentuale di latte di pecora non supera mai
il 40%.
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Al
naso, infatti, si percepiscono odori leggermente animali
e un poco speziati. In bocca, all’inizio della
degustazione, è tendenzialmente latteo e burroso,
mentre nel finale si sente la castagna accompagnata
da sfumature erbacee.
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La
crosta parte liscia ed umida e poi, con la stagionatura,
diventa più asciutta e rugosa. Il colore va dal
bianco al giallo paglierino.
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La
pasta è liscia , di colore bianco in varie sfumature.
Il Montebore può essere gustato fresco (venti
giorni), semistagionato (fino a due mesi) o stagionato
(anche fino a quattro mesi).
http://www.formaggiomontebore.it/index.htm
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Il gourmet: Non esagera nelle quantità che ha elevato. La qualità è essenziale per la sua degustazione. E’ un ricercatore di fragranze e di soavità. E’ lucido nel giudizio e sereno d’animo come strumenti di piacere. Non abusa ed esagera. La giusta dose… La cucina è un luogo magico, dove sostanze si trasformano acquistando gusto e profumo, dove ci si può sentire alchimisti e capaci di formidabili sortilegi
giovedì 28 novembre 2013
Formaggio Montebore
Etichette:
Appunti e scienza gestronomica
Ubicazione:
Roma, Italia
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