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martedì 17 febbraio 2015

IL CIBO? ADEGUATO E NON SCONSIDERATO

In genere nessuno di noi pensa a cosa lo spinge a scegliere un alimento piuttosto che un altro, pochi si rendono conto di quale sia la quantità di cibo giusta per il proprio fabbisogno calorico. In questo modo, inavvertitamente ci lasciamo influenzare da elementi esterni, dall’ambiente e dalle persone che ci circondano e finiamo per mangiare in modo sconsiderato.
Quindi da quanto si legge…Una ricerca svela che tendiamo a mangiare la prima cosa su cui cade il nostro sguardo, piuttosto che altre
una nuova ricerca ha svelato come le persone tendano a mangiare quello su cui cade immediatamente lo sguardo quando, per esempio, aprono il frigorifero.

I ricercatori della Cornell University di Ithaca (Usa), coordinati dal dottor Brian Wansink, hanno condotto questo curioso studio coinvolgendo circa 200 volontari. I partecipanti sono poi stati suddivisi in due gruppi. Ai primi 100 è stato mostrato un frigorifero pieno di cibo, di cui è stato prima fotografato il contenuto senza modificarne tipo, quantità  e posizione degli alimenti all’interno.
Dopo di che, ai restanti 100 volontari è stato mostrato lo stesso frigorifero in cui però erano stati mescolati i cibi, cambiando loro la posizione all’interno.

I risultati dei test hanno così mostrato che la tendenza di maggioranza era quella di prendere il primo cibo che si presentava di fronte agli occhi di chi apriva il frigo.
«Abbiamo scoperto una tendenza molto marcata a propendere verso il cibo che è visibile. E se noi mettessimo il cibo sano nella parte anteriore della dispensa o del frigorifero, almeno è quello lì che abbiamo più probabilità di mangiare. Si hanno molte meno probabilità di mangiare il cibo in quinta o decima posizione quando si torna a casa stanchi dal lavoro»
Quindi la ricerca consiglia:
 metterli in primo piano nella dispensa o in frigo. Così quando apriamo e mettiamo la mano dentro siamo più sicuri che non ci capiti di prendere "per sbaglio" quella golosissima, ma, ahimè poco salutare, leccornia che avevamo comprato in un momento di debolezza…
Wansink inoltre ci fa osservare e consiglia….
Si viene facilmente influenzati da chi ci sta accanto a tavola: solitamente ci si adegua alla quantità di nutrimento che ingeriscono i nostri commensali, mentre se si è distratti da un grande schermo televisivo, per esempio, si fa meno caso da cosa e quanto mangiano i vicini di sedia. Ulteriore ipotesi avvalorata dai dati acquisiti dal laboratorio è quella che chi ha fatto sport si sente spesso autorizzato a mangiare più del solito, assumendo più calorie di quelle che in realtà ha consumato. Infine esistono stimoli consueti che ci spingono a comprare cibo senza aver nemmeno lontanamente percepito i morsi della fame: fattori economici (se per esempio lo snack è gratis), il vedere altre persone mangiare o il profumo di un alimento che ci piace molto. Sedersi a tavola vicino alla persona che mangia più lentamente; iniziare a mangiare sempre per ultimi; accompagnare i cibi calorici con un buon contorno di verdure; mettere nel piatto solo due cose per volta; non mangiare mai direttamente dalla confezione; avvolgere il cibo che ci può tentare nella carta stagnola, in modo da non vederlo ogni volta che si apre il frigo.
Può aiutare anche un piatto più grande o un cucchiaio più capiente per  illuderci che la quantità di cibo sia quella adeguata.

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