No, sono più buone, meno care e più sostenibili
Cosa verifichiamo
Sono tante le false informazioni che circolano sulla verdura di stagione o no, ma anche sulla cottura delle verdure stesse o sull'apporto calorico. La verdura di stagione contiene più nutrienti? In realtà questa è considerata una fake molto comune. Ecco perché.
Analisi
Scegliere la verdura di stagione significa orientarsi su prodotti più buoni, che costano meno, più sostenibili perché più di prossimità. Alcuni quantitativi di minerali e vitamine nelle verdure che non sono di stagione possono essere lievemente ridotti ma non da intaccarne il supporto di nutrienti. Inoltre è vero invece che il sapore delle verdure può variare in base al taglio a causa della quantità di acqua che contengono. La zucchina ha più sapore se viene tagliata a rondelle perché il taglio per lungo provoca una cottura più acquosa e quindi è meno buona. Le carote meglio alla julienne. Altra fake da sfatare è quella che riguarda le calorie: le carote sono ideali per chi intende perdere peso anche se hanno 10 calorie in più rispetto ad altre verdure (35 calorie per 100 grammi contro le 25 delle melanzane). Infatti, questo ortaggio, grazie alla croccantezza che impegna di più nella masticazione, induce a mangiare meno e sazia prima ma attenzione, dicono gli esperti, non serve a correggere la miopia. Vero, poi, che, se si consuma più frutta e verdura si è protetti maggiormente da patologie croniche, comprese quelle cardiovascolari. Infine sulla cottura: è vero che quella a vapore è da preferire perché mantiene i sali minerali, le proprietà e la fragranza degli ortaggi. Quanto agli spinaci tanto amati da Braccio di Ferro, la letteratura scientifica ci dice che il ferro che contengono ci è molto poco utile, perché, diversamente da quello presente nella carne, è poco assimilabile dal nostro organismo.
Conclusioni
La verdura di stagione è da preferire perché meno cara e più sostenibile ma non perché più nutriente. Le carote non servono a correggere la miopia. Vale sempre il principio che non esistono alimenti buoni né cattivi: tutti vanno inseriti, nelle giuste proporzioni, nell'ambito di una dieta sana e varia
Fonti
Laura Rossi, Dirigente di Ricerca del Crea Alimenti e Nutrizione
Istituto Superiore di Sanità - Iss
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